Le luci della centrale elettrica

E cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero?

A tutti i musicofili questo giovane ferrarese ha fatto venire in mente due grandi icone della musica italiana: Rino Gaetano e i CCCP. Beh, le sue referenze sono buone, dannazione se lo sono.
Ha la stessa sensibilità verso la realtà del primo nonché il disincanto poetico del miglior Ferretti.

Ed è emiliano, un emiliano disilluso, che racconta di questa terra come venti anni fa ne iniziavano a parlare Ferretti e Zamboni. Oggi l'erede ne osserva l'aspetto post-industriale, post-sovietico, lo descrive con rabbia, malinconia, cinismo. Allo stesso tempo però, come è accaduto per i maestri (con ogni probabilità anche i suoi), non riesce a rimanerne affettivamente indifferente: soffre; ama.
Il suo impero di niente è tutto quello che di cui sa parlare, ma non è poco.

ANDIAMO A VEDERE LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA

Mi sono innamorato di questo ferrarese sguaiato, sono rimasto impressionato da CANZONI DA SPIAGGIA DETURPATA, per ora il mio album dell'anno, senza troppe storie. L'unica nota di forte demerito che gli rivolgo è forse la piattezza musicale, inevitabile se si pensa a come ogni canzone poggi semplicemente su canto e controcanto, chitarra acustica paranoica ed elettrica disturbata. Ma vabbé, non importa, per ora largo ad un giovane figlio di questa generazione paranoica!

C'è caso che anche io inizi a dire che mi piace VASCO.
Sì, Vasco Brondi, da Ferrara.

Inserisco il primo video tratto dall'album.

Faremo dei rave sull'enterprise...


E poi come si fa a non voler bene a chi suona con Giorgio Canali?
Lui qua ha tutte le carte in regola.
FELICITAZIONI.

Ko (De Mondo)


E' stato un tempo il mondo, giovane, forte.
Sorride confid
ente il giovane guerriero in una vecchia foto; tra le mani una treccia.
Ora, cranio rasato, celebra la sua prima sconfitta.

Prezioso il luogo, il tempo dovuto al silenzio.
Qua, ora, io taccio.


Giovanni Lindo Ferretti
__________________________________________________________________________________________________

Resoconto della serata:
REDUCE è la prosecuzione naturale ed evoluta di PASCOLARE PAROLE ALLEVARE PENSIERI, episodi simili ma rivisti ed alcune novità. Giovanni Lindo riesce ancora a stupirmi: quando ho sentito attaccare:"...Raccontami Ongii che scorri..." mi si è aperto il cuore (era dal 1997 che speravo di ascoltarla eseguita dal vivo!) e al termine della canzone mi sono detto:"Se fa anche BALORMAA prendo e vado a casa perché posso dirmi a posto". Non è stato facile (come non lo è mai ai suoi spettacoli) stare seduti e non potere urlare a braccio steso:"MONITO TERRORISTA CHE LA RETTA E' PER CHI HA FRETTA"o anche:"DENSAMENTE SPOPOLATA E' LA FELICITA", per niente.
E poi BARBARO (legittimo e bastardo), IRATA, INTIMISTO, le letture da REDUCE ...
Ne vale sempre la pena. Continua ad essere un indispensabile testimone di un tempo che non c'è più, e di musiche che sono passate in maniera indisturbata solo per chi non ha avuto la fortuna o la capacità di avvicinarsi ai CCCP o ai CSI.

Spunto folkloristico.
Ferretti il mondo lo ha visto, lo ha vissuto.
Eppure i suoi monti sono sempre presenti, così come il suo dialetto:"I-HO PRUMIS A LA MI SPOSA CHE EDMAITINA E VAG E FUNG" e il più irriverente:"A FUMAR UN QUARCHEDUN E N'E' MAI MORT ANSUN".

Caso strano.
Proprio in questi giorni mi imbatto in nuovo progetto di cui avevo solo sentito parlare ma che non avevo potuto approfondire, e ne sento un pezzo, LA GIGANTESCA SCRITTA COOP, in cui sento cantare da questo intraprendente ragazzo:"I CCCP NON CI SONO PIU'".
Mi tocca dargli ragione ma finché avrò la possibilità di ascoltare Ferretti non me ne convincerò mai del tutto.

Ancora una volta cito Checco direttamente dal FORUM MEF: "ci pensavo ieri sera, quando Ferretti se ne andrà credo che un po' piangerò".
Credo anche io, ma un pacchetto di Marlboro Rosse e una bottiglia di Campanone davanti a casa sua ce le vado ad appoggiare.


I milanesi ammazzano il sabato - Afterhours (live@Estragon-Bologna)

Solitamente i miei concerti preferiti sono quelli lontani (in termini di tempo) dalla promozione dell'album appena uscito o in procinto di uscire. Non sono vincolati al disco, non sono legati all'esecuzione quasi "forzata" di un nuovo pezzo piuttosto di un classico, riscoprono perle dimenticate, le rielaborano, le trasformano. I concerti che invece aprono i tour e nei quali presentano l'album nuovo mi spiazzano: non sono il tipo che ama ascoltare canzoni che non conosce senza capire un cazzo delle parole e della musica, senza, insomma, sapere come/cosa guardare/ascoltare.



Ieri sera invece è stato differente.
I pezzi nuovi sono stati avvincenti, mi hanno coinvolto immediatamente.
Alcuni mi hanno ricordato la verve comico-dissacrante di GERMI e di HAI PAURA DEL BUIO. Anche musicalmente ho percepito una certa similarità, confermata ora che ho sotto orecchio il disco: parlo di NEPPURE CARNE PER CANNONE, POCHI ISTANTI NELLA LAVATRICE e TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE (in cui canta Roberto Dell'era).
Altri si sono scostati completamente dal loro stile ed un chiaro esempio è E' SOLO FEBBRE (tecnicamente un pezzo "superiore"), TARANTELLA ALL'INAZIONE, I MILANESI AMMAZZANO IL SABATO ma soprattutto ORCHI E STREGHE SONO SOLI (molto carina questa ninna nanna rock, niente di incredibile forse, ma conoscendo il personaggio non si può dire che non ci si presti attenzione).
RIPRENDERE BERLINO fa la sua figura (anche se non è stata eseguita all'Estragon): è immediata ma non scontata, non sembra nemmeno loro ma è allo stesso modo il singolo che non hanno mai fatto prima.

Per quanto riguarda il resto del repertorio vale la pena di segnalare notevoli cambiamenti ad alcune canzoni di BALLATE, la riscoperta di un pezzo clamoroso come PUNTO G (nella mia carriera di spettatore di concerti degli AFTER devo averla sentita solamente un'altra volta per cui immaginate quanto possa essere stato soddisfatto di aver cantato:"E VOGLIO UN'ALTRA STRONZA RIVOLUZIONE!!!") e l'esibizione estemporanea ed acustica di VOGLIO UNA PELLE SPLENDIDA cantata quasi completamente dal pubblico. E poi, ovvio, non sono mancati i grandi classici.

Concerto straordinario, forse uno dei più belli nonostante le mie pre-resistenze.
Disco su cui ho grandissime aspettative: e credo non mi deluderà.
Formazione eccellente: Dell'Era al basso e Gabrielli a "tutto quello che non è uno strumento canonico" sono quel qualcosa in più che qualche anno fa non c'era e che forse impediva agli stessi After di diventare indimenticabili.

Finché Manuel Agnelli e ben pochi altri eletti (i Verdena su tutti, naturalmente) continueranno a suonare, ci sarà ancora speranza per la musica in Italia.

Accordi RIPRENDERE BERLINO.
Se mi devo basare su SHINY STAT, metà della gente che arriva qui lo fa cercando gli spartiti di RIPRENDERE BERLINO. Se questo è l'andazzo tanto vale mettere gli accordi.
Per me la strofa è MI FA#- MI (ma su quest'ultimo MI ho qualche perplessità). Il ritornello invece è LA SI MI MI, e si ripete per N volte.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...