Sono tutti in ferie...

...maratone sulle tue arterie, sulle diramazioni autostradali, sui lavori in corso solo per farti venire...

Sì, direi che "Sono tutti in ferie" è un buon titolo per le compilazioni estive che devo preparare per affrontare il tour de force vacanziero che m'attende. E' anche un'occasione per scrivere qualche cazzata sugli album usciti quest'anno che per svogliatezza o mancanza di tempo non ho mai "recensito".

La cernita non è ancora avvenuta, ma gli album da cui estrarre canzoni adatte sono certi.

Almeno quattro pezzi da CANZONI DA SPIAGGIA DETURPATA.
Per combattere l'acne, di cui un estratto dà il nome alla selezione estiva.
Piromani, perchè stiamo diventando blu.
La Gigantesca scritta Coop perché non ho i vestiti adatti per le mie guerre stellari.
La lotta armata al bar, perché non abbiamo ancora trovato niente da raccontare ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero.


Due canzoni de I MINISTRI, una dall'album I SOLDI SONO FINITI, l'altra dall'EP LA PIAZZA.
Rispettivamente Diritto al tetto e La Piazza.
E' ancora presto perché riesca a dare un giudizio all'album, intanto sono rimasto folgorato dal singolo apripista e dal pezzo che dà il nome all'EP. A loro modo mi affascinano, mi attrae la loro divisa molto Pete Doherty, molto Julian Casablancas vecchia scuola. I ragazzi hanno stile.


Non riesco ad esprimermi con usta su VIVA LA VIDA. Son convinto che si tratti di un album intenso, tirato, di alto livello. Allo stesso tempo però son convinto che manchi la Speed of sound e/o la Yellow di turno. Tuttavia tre canzoni sono imprescindibili nella colonna sonora della mia restante mezz'estate. Lovers in Japan/Reign of Love, Strawberry Swing e la straordinaria Life in technicolor, autentico gioellino di questo quarto album. A costo d'essere veramente profano, la immagino già come sottofondo della schermata iniziale del dvd delle mie vacanze.


Tecnicamente questa canzone deve ancora uscire e teoricamente il nuovo album dei fratelli Gallagher uscirà quest'autunno, ma su Youtube si trova già Falling down, canzone che sarà contenuta all'interno di THE SHOCK OF THE LIGHTNING e forse anche in DIG OUT YOUR SOUL, il primo singolo. Questa versione, elaborata dai Chemical Brothers, è stata trasmessa da una radio canadese. I fan med fer it hanno impiegato poco tempo a cortocircuitarla sul tubo. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora attendo con trepidazione il nuovo lavoro degli Oasis.


Immagino che prima o poi uscirà il quarto album degli Strokes, spero che sia superiore al terzo, e se possibile anche al secondo. Mmm... se così fosse, sarebbe al livello del primo, e allora saremmo dinnanzi ad un altro capolavoro di questa Modern Age. Non lo so, Albert Hammond Junior con COMO TE LLAMA? è già al suo secondo album da solista e degli Strokes non si sa ancora niente. Vabbé, di questo lavoro salvo solo un pezzo, Spooky Couch, anche questa una ballata strumentale, forse troppo lunga, ma adattissima al momento post-caffé/pre-sigaretta dopo un pranzo con gli amici.


Non sarò mai in grado di capire i Primal Scream.
Ci sono canzoni che adoro pazzamente, non so, Keep your dreams, Country Girl, Some velvet morning, Kill all hippies, ma a parte Screamadelica, faccio fatica a considerare capolavori assoluti i loro album. BEAUTIFUL FUTURE, lavoro del 2008, non fa eccezione. Anche qui un pezzo che elevo al di sopra degli altri, ossia Beautiful Summer (di cui non trovo collegamenti multimediali), e poco altro di memorabile, forse giusto l'ammiccante The Glory of love e Time of the Assassins.


Urban Hymns mi travolse letteralmente. Ero nel pieno della mia fase brit-pop e Lucky Man, The Drugs don't work e Bittersweet Symphony mi convinsero in pieno della strada che stavo percorrendo. Col tempo risalii anche ai loro pezzi passati come History e This is Music. Meravigliosi. Mi dispiacque tantissimo quando si sciolsero la seconda volta. Trascorsi dieci anni pensavo che non sarebbero mai più tornati assieme, a dire il vero non ci pensavo proprio, se non qualche volta nel vedere Richard Ashcroft esibirsi singolarmente. Love is noise, dall'album FORTH.


Di questo album avrei forse dovuto parlare qualche mese fa, lo hanno fatto tutti, stupiti e ben impressionati dalla finezza e dall'eleganza del side project di Alex Turner (Arctic Monkeys) e Miles Kane (The Rascals): i Last Shadow Puppets con THE AGE OF THE UNDERSTATEMENT.
A distanza di qualche tempo non dico di averlo rivalutato, ma di avergli dato forse il giusto peso. Carino, nulla di più. Due canzoni su tutte però meritano di passare dall'altra parte e di comparire in un qualche mio cd da trasferta e combattimento: Calm like you e The Age of the understatement.


E per la serie "se non ascoltiamo post rock non siamo contenti", i Sigur Ros con l'album MEO SUO I EYRUM VIO SPILUM ENDALAUST che non provo neanche ad azzardare cosa possa voler significare e le canzoni Goobledigook e Innì mér syngur vitleysyngur. Ostia. Che dire? I Sigur Ros questo giro mi hanno stupito. Sembrano più scanzonati, per quanto possano sembrare scanzonati i Sigur Ros, le canzoni hanno una sorta di allegria atipica per loro. Anche il primo video che ho collegato è insolito. Siamo lontani da Glosoli, o sembra solo a me?


Il Teatro degli Orrori, con l'album DELL'IMPERO DELLE TENEBRE e due canzoni, Compagna Teresa e La canzone di Tom. Dei pezzi e dei dischi descritti in questo intervento questi non sono datati 2008, bensì 2007. Tuttavia io li ho scoperti solo ora. Una mancanza? Una clamorosa disattenzione? Un peccato? Beh, comunque mi sto rifacendo. Un tiro ed una potenza che non si sentivano da un po' in Italia. Gli One Dimensional Man non mi hanno mai detto niente. Questi che, a loro modo, ne raccolgono l'eredità, son partiti con un piglio diverso.



No, non è la copertina di ACCELERATE perché a me ACCELERATE non è piaciuto per niente.
Come ho sentito per la prima volta il singolo mi son detto:"Oh Dio mio, i Rem hanno finito la birra..." Però mi sono imbattuto in quest'interessantissima cover di Munich degli Editors. Son sincero, ignoravo che ci fosse un rapporto di stima tra i Rem e il gruppo di Birmingham, e non pensavo neppure che la voce di Micheal Stipe potesse rendere così bene su un pezzo degli Editors. Mi garba, poc da fer. Di solito considero un brutto segno sentire l'album nuovo di un gruppo e quasi contemporaneamente una cover del gruppo stesso che mi piace di più.


IN RAINBOWS, quello che avrei sperato che fosse l'album dell'anno 2007 e che invece (sembra solo a me) ha lasciato un grandissimo amaro in bocca. Inascoltabile, senza appello.
Sempre perché non può essere un caso quanto scritto sopra, ossia che in concomitanza di album di merda, i gruppi "incriminati" se ne escano con cover strepitose, cosa ci propongono i Radiohead? Una versione acustica di The Rip dei Portishead, dall'album THIRD. Alzi la mano ora chi non avrebbe voluto vedere i Radiohead fare robe di questo genere in IN RAINBOWS.


Siamo giunti alla fine.
Questo il paniere di dischi e canzoni che ispirerà le mie compilazioni estive.
Ho lasciato fuori alcuni artisti come Afterhours, Goldfrapp, Offlaga Disco Pax e Portishead, che hanno sì realizzato album nel 2008, ma che, pur avendomi tenuto compagnia in inverno e in estate, non riuscirebbero a trovare una loro giusta collocazione in una selezione vacanziera.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...