Delurking Time II

Dopo il traguardo delle 6000 visite uniche, dopoun anno di vita di questo blog, ecco un secondo momento di DELURKING.
Ragassi, uscite allo scoperto, siete i benvenuti, chiunque voi siate, qualsiasi cosa cerchiate e da dovunque leggiate.

Ecco una lista delle vostre parole chiave.
Lasciatevelo dire: avete dei problemi.

emiliano non parla gringo: beh, tutti siamo fan di TRINITA', alla fin dei conti.
"nicolò gianelli"+pavullo: quello gay, dite?
amore non issuto: scusa, volevi dire?
bar bandisti: stiamo parlando della Marchetti Mansion a Serra? La casa del benessere?
canzoncina bar guerre stellari: eh, bravo fratello, allora non ero l'unico che ci andava matto...
il piu bel pub di liverpool: non lo so, ma tu vai in CONCERT SQUARE ed entra nel primo che trovi.
immagini croali deserto: io ho paura dei crotali!
istituto scientifico tassoni mo materie: si dice “LICEO”, idiota.
Karma 21/02/09: se mi sapete dire anche il KARMA di domani mi fate una cortesia così magari sto a letto.
la città in cui piace prendere nel culo foto: fatemi capire. Ipotizziamo ci sia un soggetto, immaginiamo sia “città”, e a questo soggetto piace prendere in culo delle fotografie. E' così?
lego di dragon bollo: ma che cazzo di lingua è?
liceo scientifico a maranello: no, solo le Ferrari.
maiale in agrodolce studio aperto: ma vattene a fanculo, te e “Cotto e mangiato”.
myspace.com/irishcato: è una star.
ninja l ombre des tenebres youtube: questo cercava Fonzo, sicuro.
pub 5 giorni fa southampton youtube: questo stava cercando sé stesso, sicuro.
quello che vuoi tutti i giorni nel culo: i gusti son gusti, diceva quello che si schiacciava i maroni in mezzo agli usci.
una pietra sopra emigli: parole ripartire dolce: qui non ci ho capito un cazzo.
www.mettitela nel culo: miglior sito di tutti i tempi?

Ecco le prime dieci città in cui sono segnalati gli avvistamenti.

Parma 52
Modena 49
Milano 35
Roma 15
Correggio 13
Cadelbosco 8
Sant'ilario D'enza 7
Collecchio 7
Campegine 5
Ravenna 5



Amici di Campegine e Collecchio, voi è un po' che siete una costante in termini di presenza. Go let you out!
Comunque complimenti a tutti i miei lettori, bravi tutti.

A casual sunday


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Le domeniche fregano sempre.
Il vero week-end è di venerdì sera.
Il sabato mattina è il turno del fuso orario biologico che mi scaraventa giù dal letto completamente assonnato. Recupero il tempo libero perso durante la settimana lavorativa, faccio commissioni, visite. Il costo-opportunità del non dormire non mi è mai stato chiaro, fondamentalmente. Quindi una serata alcolica, ma meno competitiva di quella precedente ed è già domenica. E la festa, a meno che io non sia a San Siro, di rosso e nero bardato, non mi passa un cazzo. C’è troppo tempo per pensare, troppo spazio dove non poter più andare e troppo spazio da non sapere dove andare. Poi un clima indeciso, un cielo grigio ma inoffensivo, la voglia di un caffè pomeridiano a una mezz’oretta da casa, e l’album dell’ennesima indie-band di Oltremanica. Ho scoperto che si parla di “Revival post-Punk”. ‘sti qua sembrano, molto più semplicemente, i Joy Division all’acqua di rose prodotti con i pro-tools di trent’anni più tardi.


Non è nulla in tutto, è una canzone qualsiasi giusta per una domenica qualsiasi.
Il caffè non era neppure così buono, sembrava un cappuccino corto.
Però mi ricorderò di questa domenica, la ricollegherò ad un momento qualsiasi che però, di differente dagli altri, ha messo alla mia attenzione un’amicizia sommersa, che non avevo previsto così. Era un’amicizia qualsiasi, più che altro una lunga conoscenza mai esplosa veramente, o per lo meno, tale la credevo, invece si sta dimostrando una gran bella amicizia.
E’ strano scoprire il velo di maya solo perché costretti, e scovarvi di più di quel che ci si aspettava. Ma non c’è niente di sbagliato, è una cosa naturale. Solo che non potevo saperlo, prima di adesso.
Una canzone qualsiasi, un momento qualsiasi, in una domenica qualsiasi.

Georgie Best! Superstar! he walks like a woman and he wears a bra...

La premessa che m'ero fatto era stata:"Non appena finisco di leggere il libro di Best e non appena ne abbia visto il film, scrivo qualcosa sull'Indie Open Bar!".
Ho impiegato un mese a leggere il libro, e una settimana a guardare il film.
Il libro è un'autobiografia lunga e pesante che molto semplicemente racconta la vita di Best, inteso come imprenditore di sé stesso e della propria, difficile, carriera.
Il film, senza fare troppi giri di parole, è una merda. Una storia senza capo né coda, incentrata sulla figura di un George Best poco calciatore e molto alcolista e su quella di Sir Matt Busby, che nel film risulta il pater familias della situazione, un artefatto che non trovò riflesso né nella realtà, ma soprattutto non lo trova nello stesso libro cui è ispirato il film.
Probabilmente mi aspettavo molto di più da quello che è considerato come l'ottavo miglior giocatore di tutti i tempi. Il fascino legato a "Ho speso un sacco di soldi per alcol, donne e macchine veloci... Tutti gli altri li ho sperperati" è solamente un malfatto specchietto per allodole in cui si spera di imbattersi, se non altro per avere almeno il ricordo di una frase ad effetto.
Volevo leggere di calcio, pensavo di scoprire qualcosa in più sul Manchester United feniceo risorto dopo Monaco, sulla generazione successiva dei (e superstite ai) Busby Babes, sulla United Trinity composta da Best, Law e Charlton (e giustificare quindi la foto che mi son fatto sotto la statua all'ingresso dell'Old Trafford), e invece niente.

L'unica cosa che mi rimane di questo sforzo intellettuale è un coro che la Kop gli cantava contro:"Georgie Best! Superstar! He walks like a woman and he wears a bra!"Tuttavia questa è l'unica cosa degna d'essere menzionata e ricordata. Ora che l'avete fatto qui non c'è bisogno che leggiate il libro o vediate il film.



Ministri Live - Covo, Bologna 13/03/09


Partiamo dal presupposto che io li avevo sentiti al Corallo, un'acustica splendida ed un'esibizione perfetta, incentrata sui pezzi di I SOLDI SONO FINITI e dell'EP LA PIAZZA. Ieri li ho sentiti al COVO, praticamente un corridoio popolato di monelli stonati in cui non si sentiva un cazzo se non le urla degli adolescenti disperati che avevo intorno.
Del basso nessuna traccia.
Della chitarra e della batteria anche troppe.
Della voce non ne parliamo.
Di per sé una bella performance, niente da dire, i tre (ora quattro) ragazzi milanesi trasmettono una carica esagerata, fanno venir voglia di saltare, sanno stare sul palco e sono simpatici.

Sinceramente, dopo avere ascoltato il secondo album, pensavo che la qualità delle canzoni fosse peggiorata, invece ascoltando i pezzi nuovi dal vivo, sono stato smentito.
E bravi, I MINISTRI di Milano.

Una frase, come direbbe Gavioli, "mi ha spaccato la testa".
CI VUOLE TEMPO PER RICOMINCIARE, PER ABITUARSI ALLA FINE.
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