I hear thunder but there’s no rain.



Vintage, al secolo Stefano Vantin, ha affermato che questo è stato l’anno dei singoli incredibili, non certo degli album da ricordare. Sono d’accordo al 100%. E’ addirittura difficile stilare una classifica e trovare misure di distanza, evidenti o minime che possano essere, tra i vari dischi. Per cui non la farò, non redigerò alcuna lista di merito, mi limiterò a selezionare i brani migliori del 2009, cadauno per disco, rigorosamente a caso.
Ultima postilla. Ad alcuni pezzi, come è giusto che sia, lego sentimenti, per cui può anche darsi non si tratti di canzoni oggettivamente straordinarie, ma non mi importa.

Cosmic Love di Florence & The Machine: grandissima scoperta, m’ero dimenticato che in Inghilterra sapessero anche cantare e non solo suonare il basso a cane con il plettro.

Soft Shock degli Yeah Yeah Yeahs è l’ennesima dimostrazione dell’ecletticità di questa istrionica Yankee. Ballata elettronica soffusa e ammaliante, incantevole.

Nanà di Brunori SAS: il verso “nel mio mazzo di carte ho troppe figure e pochissimi assi” vale un album.

21 Guns dei Green Day. Ok, se gli Oasis si sono greendayizzati, i Green Day si sono oasisizzati, e mi sta benissimo. Billie Joe ha detto di aver alzato il tiro con questo pezzo, di aver sfornato un pezzo di livello. Non credo, anzi. Penso che la struttura di 21 Guns sia a pagina 15 del manuale della musica Rock, alla voce ‘come tirare fuori un singolo piacione col minimo sforzo e la massima resa’, non c’è novità, non c’è elevata qualità, non c’è ricerca. Però a me piace.

No dice di Beirut: la mia canzone dell’estate, fine dei discorsi. Quando uno che ha sempre suonato un “classicissimo” mix di musica tzigana e ballate mariachi se ne esce con un pezzo elettronico come minimo io aguzzo le antennine, se poi il suddetto pezzo è pure di valore, chapeau.

La presunta santità di Irene di Dente. Ma che canzone è? Ma che cazzo di canzone è?

Underdog dei Kasabian. D’accordo, se i Kasabian -che suonano nineties a bestia- sono il più alto vessillo della musica d’Albione, allora quella della Union Jack è una bandiera che non ha mai sventolato così poco e così male. Però se questo è quello che passa il convento, ce lo prendiamo. Andiamo a San Siro, guardiamo la pubblicità che passa sul maxischermo cerchiamo di capire che canzone è e di chi è. Anche perché se l’alternativa sono Crying Lightning degli Artcic Monkeys o To lose my life dei White Lies a sàm méss mél.

Poi, cosa volete che vi dica? A me è piaciuta da matti Magnificent degli U2.

Venendo in patria è comunque poca roba Cronache di Guerra #2 dei PGR e dalla mediocrità dell’album de Il Teatro degli Orrori si salva solo l’omonimo singolo A sangue freddo.

Wheels dei Foo Fighters. I Foo Fighters non mi hanno mai finito, ma questo brano che fa poi parte della stessa ballotta dei pezzi alla 21 Guns, mi ha convinto fin dal video. Datemi del finocchio, fate quel che volete.

E ora caliamo i carichi da 11. Questi sono gli unici quattro album che considero di spessore dall’inizio della prima traccia alla fine dell’ultima: TEMPI BUI de I Ministri, INVADERS MUST DIE dei Prodigy, THEM CROOKED VULTURES dell'omonima superband e JUNIOR dei Royksopp.

Di Tempi Bui è difficile scegliere il singolo da inserire a referto. Forse tra Bevo e Tempi bui metto Il bel canto.

Hanno dovuto bendarmi perchè vedessi un po' meglio.
Hanno dovuto drogarmi per farmi rimaner sveglio.
Hanno dovuto legarmi perchè godessi più in fretta.
Mi han tolto pure le armi e mi hanno affittato una cuccia.
Hanno dovuto pregarmi perchè continuassi a bere.
Hanno dovuto cullarmi per non farmi vomitare.
Hanno dovuto sudare per prendermi le misure.
Ora mi vestono loro ed io posso tornare a cucire.

Dei Royksopp scelgo Happy up here, ma è veramente tutto un bel disco.

Dave Grohl, John Paul Jones e Josh Homme dove li mettiamo? Sarà anche un'enciclopedia del rock, gninta ed nov-tòt ed vecc, ma avercene di dischi così. Gunman che carica ha? Vorrei ballarla in tutte le balere di questo mondo.

Infine ci sono i Prodigy. Disco eccelso, superiore ad ogni pronostico. La versione live di Invaders must die postata qualche tempo fa su queste pagine spiega perché abbia deciso di andarli a vedere. E Thunder è il pezzo dell’anno: ufficiale.

Una citazione speciale per AUUUUUUH!!! di Shakira: quella non è una porca, quella è una santa.

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